Postato dastaff contest il 14_03_2011 / 11:04 Permalink Segnala ad un amico condividi su Facebook condividi su twitter

L’Abbazia dei Padri Benedettini della SS. Trinità di Cava de’ Tirreni sorge nell’amena cornice della valle metelliana, a poca distanza dalla Costiera Amalfitana. L’Abbazia fu fondata nel 1011 da S. Alferio, nobile salernitano di origine longobarda formatosi a Cluny, e sotto il terzo abate divenne ben presto centro di una fiorente Congregazione, l’Ordo Cavensis, che con circa 400 dipendenze tra chiese, abbazie e priorati estese la sua influenza spirituale e temporale in tutto il Mezzogiorno.

Nel XVIII secolo la chiesa e alcune sezioni della Badia furono ampliate e ricostruite, tuttavia ancora oggi rimangono cospicui elementi dell’antico impianto medievale. L’Abbazia oggi custodisce un importante archivio, con circa 15.000 pergamene dall’VIII al XIX secolo, e una biblioteca che raccoglie preziosi manoscritti e incunaboli. In seguito alla legge di soppressione (7 luglio 1867), la Badia fu dichiarata monumento nazionale e affidata in custodia all’abate pro tempore.

Oggi l’Abbazia conserva numerosi tesori d’arte e di cultura. I Padri Benedettini che abitano l’Abbazia da circa mille anni, continuano la loro opera di irradiazione spirituale e culturale attraverso la preghiera liturgica, l’osservanza della regola di S. Benedetto e le numerose attività in cui sono impegnati: la custodia dell’archivio e della biblioteca, l’accoglienza degli ospiti e dei pellegrini, il servizio ministeriale nella diocesi abbaziale, la formazione del clero.
Nei secoli della sua storia l’Abbazia si è arricchita di molte opere d’arte di epoche diverse: edifici, affreschi, mosaici, sarcofagi, sculture, quadri, codici miniati e oggetti preziosi.

La Basilica fu costruita nel secolo XI dall’abate S. Pietro e consacrata dal Papa Urbano II il 5 settembre 1092, fu completamente ricostruita nel secolo XVIII su disegno di Giovanni del Gaiso. Dell’antica basilica restano l’ambone cosmatesco del secolo XII e la Cappella dei SS. Padri, ristrutturata e rivestita di marmi policromi nel 1641. Notevoli, nelle Cappelle dell’antica basilica, sono il paliotto marmoreo del secolo XI, le sculture di Tino di Camaino ed il pavimento in maiolica del secolo XV. La Grotta di S. Alferio è un luogo assai suggestivo, splendido è il suo Chiostro, del secolo XIII, situato sotto la roccia incombente, su colonnine binate di marmi vari con capitelli romanici e archi rialzati.

Adiacente al Chiostro, vi è la Sala del Capitolo Antico, gotica, del secolo XIII, accoglie sarcofagi e affreschi di epoche diverse. Il Cimitero longobardo con la Cripta del secolo XII, su colonne del secolo IX – X e pilastri cilindrici in muratura, è di grande effetto per qualsiasi visitatore.
Nell’Abbazia è ancora possibile visitare la Cappella di San Germano, risalente al 1280, il Museo con la sua splendida sala del secolo XIII, nella quale sono esposti quadri, sculture, sarcofagi, corali miniati, facsimili di documenti dell’archivio, e la Sala del Capitolo con elementi diversi: schienali lignei del 1540, affreschi alle pareti del 1642, pavimento in piastrelle maiolicate del 1777, soffitto del 1940.


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